Nel 2020 inviate 21 milioni di email sul delivery. Solo a marzo ben 103 milioni a tema Covid-19

Nel 2020 inviate 21 milioni di email sul delivery. Solo a marzo ben 103 milioni a tema Covid-19

Un miliardo di email di marketing inviate a marzo 2020 e ben 103 milioni con in oggetto parole chiave richiamanti l’emergenza sanitaria: Covid-19lockdownquarantena pandemia. Predominante ilsettore medicina, seguito da no profit ed enti pubblici: parte da qui l’aumento delle comunicazioni a tema Covid-19 nelle prime fasi dell’emergenza. Molto forte anche la presenza del delivery con 21 milioni di email inviate nel 2020, in particolare dalle aziende del beauty e del retail. È quanto emerge da uno studio condotto da MailUp, società italiana specializzata in soluzioni di messaging e marketing multicanale. 

Lo studio dell’impatto del tema delivery sui diversi settori è stato condotto prendendo in considerazione tutte le email massive (eccetto gli invii transazionali) inviate lo scorso anno su un campione di circa 14 miliardi di invii e si è basato sulla ricerca di alcune keyword tra cui “delivery” e “domicilio”. I risultati dell’analisi di MailUp mostrano una sensibile crescita delle comunicazioni a tema Covid nella prima fase di contagio e un picco di email sul delivery nei primi mesi di lockdown, segno di come le aziende siano corse ai ripari dopo il primo impatto traumatico della pandemia.  

Il pubblico si è mostrato molto interessato a leggere questo tipo di comunicazioni rispetto ai volumi generali: da febbraio ad aprile il tasso di open rate è rimasto intorno al 20%; mentre l’open rate medio delle altre campagne del campione non ha superato i 13 punti percentualeUn andamento che sembra aver seguito di pari passo quello del virus, visto anche il lieve calo delle aperture delle email registrato nel periodo estivo, attestatesi tra il 15 e il 17%

A destare particolare interesse nel 2020, sono state le email a tema delivery inviate dalle aziende del settore bellezza ecura della persona con l’8% degli invii rispetto al totale delle email inviate nei mesi primaverili, registrando nello stesso periodo un open rate tra il 15 e il 20%

Guardando infatti allo spaccato sui settori fornito dall’analisi, al primo posto per numero di invii a tema delivery figurano le aziende del mondo beauty, seguite da retail (tra il 5 % e l’8% rispetto al totale) e no profit (con un picco nel mese di maggio vicino al 5% e una seconda ripresa negli ultimi mesi dell’anno). In termini di aperture, ancora il beauty su tutti insieme a editoria, media e no profit, con picchi tra il 15% e il 20% nei primi mesi dell’emergenza. 

I dati confermano il successo delle comunicazioni improntate su messaggi di “self care” e cura personale, soprattutto nei mesi in cui, date le restrizioni alla mobilità, le persone hanno avuto più tempo a disposizione per prendersi cura di sé e acquistare prodotti per la cura personale.

“I dati raccolti confermano l’evoluzione che le campagne di email marketing hanno subito nel corso dell’ultimo anno – commenta Giuseppe Vadalà, Customer Value Manager di MailUp –. Molte aziende di settori diversi si sono trovate costrette ad adeguare in corsa le rispettive strategie di comunicazione e vendita per far fronte al nuovo scenario. In un contesto inedito di difficoltà collettiva, l’email si è confermata  un canale versatile ed efficace per mantenere viva la relazione con i propri clienti.”

Manuela Rella

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