La stagione balneare dei contrasti

La stagione balneare dei contrasti

La stagione balneare 2025 è alle porte e come ogni anno iniziano a muoversi molti meccanismi e desideri. Il bisogno di relax si rende più vivo, come il desiderio di essere riscaldati dal sole e rinfrescati dall’acqua del mare. Anche il corpo viene guidato naturalmente da questo benessere.

Il miracolo biochimico,  avviene sotto la nostra pelle quando viene colpita dai raggi ultravioletti (UVB) che, riescono a trasformare una molecola, contenuta nell’epidermide, (7-deidrocortisolo) in vitamina D3, influendo su umore, ossa e sistema immunitario. Se i benefici del sole sono importanti, quelli del mare non sono da meno. Basti pensare alla talassoterapia, riconosciuta come disciplina vera e propria agli inizi del ‘900 e dagli anni ’70, del secolo scorso,  entrata nel costume comune con l’apertura dei primi centri termali e balneari,  anche se già dal ‘700, in Inghilterra, veniva intrapresa.

Gli stimoli arrivano anche dal punto di vista lavorativo. Molte attività iniziano a sciogliere i muscoli e si preparano alla grande gara della stagione estiva, che rappresenta, ogni anno,  il realizzarsi o meno  di sogni, aspettative e desideri. Osservando  questa realtà più da vicino, si nota che la situazione si ripercuote grossomodo in tutta Italia.  Anche il Lazio,   da Civitavecchia al sud pontino si ritrova con una costante ricorrente. Parliamo  delle note e ambite bandiere Blu, le quali vengono conferite dalla (FEE), Fondazione for Environmentat Eduacation.

L’assegnazione di queste bandiere riguarda le località costiere Europee che soddisfino i 32 criteri richiesti, tra i quali, i parametri delle acque di balneazione, il servizio offerto agli ospiti, tenendo conto ad esempio della pulizia delle spiagge e gli approdi turistici. Da qui si possono notare i contrasti che si creano e il particolare modo di interpretare la vita dal popolo italiano, con le sue tradizioni, l’amore per la propria terra, ricordando che tutto questo scatena il fascino subito da chi  osserva da fuori.

Il Lazio può vantare 11 comuni con bandiere Blu di cui 9 nella provincia di Latina. Spostandoci da Latina verso nord, verso Roma. Si confermano assegnatari di bandiera blu, i comuni di: Fondi, Sabaudia, Sperlonga, Gaeta, Latina mare, Terracina, S. Felice Circeo, Minturno e la new entry Formia. Nel comune di Roma si confermano  i litorali di Anzio e Trevignano Romano.

Di questo siamo tutti orgogliosi, bisogna considerare però, anche le spiagge e le acque più inquinate del Lazio in cui è vietata la balneazione.  Infatti, nei giorni scorsi, la Regione Lazio, ha stilato una lista delle spiagge balneabili e non, basata sui dati ARPA ( Agenzia Nazionale per la protezione ambientale). In quei fossi e in quelle foci o comunque nei pressi, cercano il benessere bagnanti, quasi sempre ignari, anche perché, la solerzia e l’intensità degli avvisi non è pari a quella che viene usata nell’emettere sanzioni.

Nel frattempo le persone che evadono dalle città infuocate e  si riversano tra quelle acque, anche cercando, come tradizione, i frutti che il mare regala, accarezzando la sabbia,  coperta da poche decine di centimetri d’acqua, scrutando in maniera anche ansiosa il bottino ricavato, non ragionando sul fatto che questi frutti sono come spugne e assorbono avidamente e inevitabilmente quell’acqua malata.

Questi fossi e queste foci andrebbero semplicemente riqualificati, depurati seriamente, bonificati, accompagnati da strutture ricettive e aggreganti,  regalando nuovi angoli di paradiso dimenticati. In questi posti le persone cercano il benessere che realmente il sole e il mare possono regalare.  Siamo sicuri che non sia troppo pericoloso?

Osserviamo insieme le acque non balneabili.

Tralasciandola parte nord del litorale laziale, oltre a Fiumicino, già nota per le numerose foci inquinate, troviamo Torvajanica, con soli 7 Km. dei 9 disponibili per la balneazione da poter utilizzare, infatti, 2 Km. non sono balneabili.

Quindi, dopo Fiumicino, nel comune di Pomezia troviamo un importante riscontro negativo. Le spiagge interessate dal divieto di balneazione sono:

Foce Fosso di Pratica, Foce Fosso della Crocetta, Foce Fosso Orfeo, 250 m. a sinistra del Rio Torto, Anche nel territorio di Ardea, troviamo, le stesse problematiche di balneazione. Le zone interessate sono:

Foce destra del Rio Torto,  Foci Fosso Grande e Fosso della Moletta, Foce canale Biffi, Foce Fosso del Diavolo e Foce Fosso Caffarello.

A pochi chilometri verso sud, troviamo Anzio. I suoi problemi di balneazione riguardano queste zone della costa:

Foce Fosso Cavallo Morto e la zona del porto.

La cittadina confinante, Nettuno,  convive gli stessi problemi di balneazione nelle zone del porto. Dal porto a 300 metri a sinistra del Fosso della Locrina e la zona del Poligono militare.

 Nel comune di Latina troviamo la maggior parte delle bandiere Blu e specularmente le bandiere nere per le acque non balneabili. Questo l’elenco e troviamo:

Latina:

Foce del fiume Astura, Foce Acque Alte – Moscarello e la sinistra della Foce Rio Martino.

Sabaudia:

la destra del Rio Martino.

Terracina:

Foce del fiume Portatore, Porto Badino e la zona del porto di Terracina.

Sperlonga:

Porto.

Gaeta:

da Pinta Stendardo al porto.

Formia:

Porto e Foce Rio Santa Croce.

Minturno:

dalla Foce del fiume Garigliano al confine regionale,  il porticciolo.

I porti di Ponza e Ventotene.

Nei due comuni,  possiamo trovare lo stesso problema che riguarda fossi e foci che si occupano di ricevere tutto ciò che viene versato nei corsi d’acqua dalle grandi città verso il Mar Tirreno.

Ed ecco tutti i contrasti, le bandiere Blu sventolano vicino a quelle Nere.

Simone Curatolo

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