“GIUSTIZIA SPORTIVA E TRASPARENZA – Superare le criticità e proteggere i diritti”Roma, 23 giugno 2025

Dopo il successo del primo appuntamento svoltosi a Padova lo scorso 26 maggio, presso il Circolo Ufficiali dell’Esercito, sarà Roma a ospitare la seconda tappa del convegno nazionale itinerante “Giustizia Sportiva e Trasparenza – Superare le criticità e proteggere i diritti”, in programma lunedì 23 giugno 2025 alle ore 16:00 presso il Circolo Sottufficiali della Marina Militare (viale di Tor di Quinto 111, Roma).
OBIETTIVI E CONTESTO
L’iniziativa, patrocinata dal Consiglio della Regione Lazio, dal Coni Lazio, e da A.I.A.S.(Ass. Italiana Avvocati dello Sport) si propone di affrontare una delle questioni più urgenti e sensibili per il presente e il futuro dello sport italiano: l’assoluta necessità di riformare il sistema della giustizia sportiva.
Al centro del dibattito vi è la crescente consapevolezza che la giustizia sportiva, così com’è strutturata oggi, non è più sostenibile. Le numerose criticità emerse negli ultimi anni – aggravate da vicende drammatiche che coinvolgono atleti, famiglie e dirigenti – hanno reso ormai indifferibile l’avvio di un processo di rivisitazione che garantisca pienamente i principi di trasparenza, imparzialità, di tutela della verità e dei diritti fondamentali dell’essere umano.
In un contesto segnato da gravi episodi che hanno toccato tutti i livelli, dai ruoli istituzionali ai giovanissimi atleti, da cui è emersa con forza la necessità di assicurare l’effettiva applicazione dei principi euro-unitari e costituzionali: del giusto processo, della parità tra le parti, delle garanzie difensive e soprattutto del rispetto dei valori fondanti dello sport, come la lealtà, la meritocrazia, il rispetto delle regole e dei regolamenti e la correttezza.
Troppo spesso, invece, il sistema attuale ha lasciato spazio alla convenienza e agli interessi di parte, e così in molti dei casi la Giustizia sportiva e’ divenuta più uno strumento di ritorsione a danno di chi non si è allineato con il potere piuttosto che costituire un indirizzo per facilitare comportamenti etici e rispettosi. Talvolta addirittura lasciando sole le vittime, proteggendo – se non premiando – coloro che hanno commesso abusi o omesso i dovuti controlli.
Una realtà grave e inaccettabile, che richiede interventi urgenti, strutturati e soprattutto indipendenti.