Di Francesco: “Manolas e Olsen non ci saranno. Jesus sì ma non titolare”

Il tecnico della Roma ha incontrato i giornalisti nella sala stampa di Trigoria, in vista della sfida allo Stadio Bentegodi contro il Chievoverona di domani alle 20:30.
Queste le sue parole:

Buongiorno Mister, l’impegno con il Porto di martedì influirà sulle scelte per la formazione contro il Chievo?
Mah, innanzitutto, ci sono dei calciatori che non saranno nemmeno convocati perché hanno risentito, si sono riacutizzati, alcuni problemi, tra cui Olsen, il portiere, che non sarà nemmeno convocato per un problema al polpaccio, con la speranza di poterlo recuperare martedì, e lo stesso Manolas che ha un problema al pube, ha provato, ha fatto di tutto per esserci, ma ha ancora tanto fastidio. Per quello, questi due rimarranno per forza a casa e non saranno della partita. Quindi il cambiamento già c’è, con il Porto sulla linea difensiva ci saranno (cambiamenti, ndr) sicuramente. Per il resto, bene o male, da valutare c’è solamente Daniele De Rossi, che è rientrato dopo novanta minuti, ha fatto dei buoni anche allenamenti, è normale che non è ancora nelle condizioni ottimali per poter sostenere più impegni ravvicinati, però sono molto contento di come sta in questo momento. Ah…Finisco che abbiamo recuperato però, fortunatamente, Jesus, che ha accorciato un po’ i tempi di recupero, si è messo a disposizione, ha fatto il primo allenamento oggi con la squadra ed è convocato per la gara. Abbiamo avuto tutte le sensazioni positive anche se era fuori da quasi un mese.

Salve Mister, Chievo all’andata, Bologna, Cagliari, Udinese, Spal. La Roma contro le piccole ha perso tredici punti. Come mai e, soprattutto, quali sono le insidie per la prossima partita, quella con il Chievo?
beh, di punti ne abbiamo persi da tante parti, ma è capitato a noi, è capitato anche a tante altre squadre, visto che tutti siamo lì al quarto posto ravvicinate con pochissimi punti. È perché vanno affrontate in un certo modo, perché sono squadre che sono agguerrite, che lavorano molto sulla fase difensiva, e noi siamo stati con poca continuità in queste partite, perché spesso le abbiamo anche dominate per lunghi tratti ma non siamo stati bravi a chiuderle. Adesso dobbiamo essere un pochino più cinici, fare una fase difensiva adeguata come, dal mio punto di vista, abbiamo fatto col Milan, per quello queste partite vanno trattate allo stesso modo, sapendo poi che, difendendo in quella maniera, potremmo avere la meglio contro queste squadre.
È piaciuta molto contro il Milan anche la corsia di destra, il modo in cui l’hanno coperta, con scambi, anche con cattiveria, con giusta compattezza, mi riferisco a Karsdorp e Schick. Volevo sapere se poteva essere riproposta a Verona?

Può essere riproposta sì. Nel senso che, Rick rispetto anche al passato, e anche a altre partite, ha avuto maggiore continuità nello stare nella gara nella fase difensiva, dove lui, magari, può peccare un po’ di più perché viene da un campionato completamente differente e ha qualità importanti offensive. Ha lavorato veramente bene, leggendo tante situazioni nel modo giusto, dando equilibrio anche in quelle che sono le sue scorribande. Patrik ha messo dentro quella verve e quella cattiveria che deve far parte di ogni calciatore e della sua identità, al di là del ruolo in cui gioca. Sono soddisfatto e potrebbero essere riproposti non solo in questa partita, ma anche in altre.
La soluzione del 4-3-3 è attuabile anche con Nzonzi e senza De Rossi? Il livello di Nzonzi può salire se si ritrova in mezzo a due mezzali di spinta?

Sono due giocatori con caratteristiche sicuramente differenti, sono un po’ gli equilibratori del centrocampo, anche quando giochiamo con il 4-2-3-1. Può giocarci, ma con caratteristiche differenti. Abbiamo giocato più di 20 partite col 4-2-3-1, facendo anche delle ottime gare. Siamo sempre mancati nella continuità. Per quello, al di là del sistema di gioco. Tu prima hai parlato di atteggiamenti. Ma gli atteggiamenti sono più importanti dei sistemi di gioco, il 4-3-3 mi piace a priori per quello che può portare in campo come catene e come soluzioni. Riesce a dare maggiore equilibrio nelle aggressioni e il lavoro di squadra. Ci sta che col Chievo riproporremo lo stesso sistema di gioco, ma potremmo partire anche col 4231 o cambiare in corsa. Sono questi due i sistemi di gioco cui vorremmo dare continuità.
Zaniolo può giocare domani o ha bisogno di riposare per affrontare al meglio questo ciclo di partite?

Giocherà di nuovo, ritengo che sia un giocatore che a livello mentale è libero, sfruttiamo questa sua gioventù e la voglia di essere aggressivo e determinato, voglioso. È normale che anche lui deve migliorare nelle scelte in partita, a volte è troppo generoso. Sembra un paradosso. Come Lorenzo Pellegrini, a volte quando vuoi far troppo puoi cadere in certi errori. Ma ben venga questa esuberanza dei ragazzi, e Zaniolo rigiocherà anche questa partita. Poi vedremo la prossima.
Dzeko e Schick possono rigiocare insieme domani?

Sì, se domani vengono riproposti Schick e Karsdorp sulla destra, significa che il centravanti è Edin. Una squadra non può avere fisicamente una risposta dopo quattro giorni, parlando di Firenze, dove siamo stati disastrosi. Ci sono altri aspetti. Anche per approcciare alle gare, è normale che con il tempo cresce sia l’intesa che la condizione fisica. Però i giocatori si spremono pure. Per quello non è detto che col fatto di giocare sempre tanto si possa migliorare la condizione. La condizione arriva più dagli allenamenti che dalle partite e questa squadra si è allenata in un certo modo e sono contento. Ma non basta, bisogna stare in partita per 95 minuti.
Jesus può giocare già dall’inizio o gioca Marcano?

Vi sto dicendo la formazione (Ride, ndr). È difficile che possa partire dall’inizio, già che sia a disposizione è tanto, per il percorso che ha fatto e per gli allenamenti che ha nelle gambe. Partire dall’inizio non è proprio il caso. Oggi ha ritrovato sicurezza, sembrava che si dovesse operare. Già è una vittoria la sua convocazione.
Come hai fatto a far capire a Schick le cose che vuoi da lui e di impegnarsi?

Si era creata una situazione un po’ particolare domenica. Lui è cresciuto in questo senso e in quel ruolo lì ha messo più determinazione in campo e cattiveria. Ma anche in altre partite è andato a confrontarsi con giocatori importanti, a vincere tanti duelli di testai ed è cresciuto tanto in autostima. Non dipende solo dall’allenatore, ma da tutto quello che c’è intorno, anche dai compagni di squadra e dal capire che ad un certo punto della carriera bisogna crescere dal punto di vista mentale, degli atteggiamenti, della determinazione. Non esiste soltanto l’eleganza e la classe, bisogna, a volte, anche sporcarsi per giocare a calcio. Questo messaggio è passato. Serve continuità, non possiamo accontentarci di un 1-1 col Milan.
Florenzi non sta vivendo un buon momento. Lei come lo vede? La crescita di Karsdorp può essere uno stimolo a far meglio?

Sì, sono convinto che sia uno stimolo avere all’interno di una squadra la competitività in tutti i ruoli. Quando parlo ad inizio stagione dico sempre che è fondamentale avere due giocatori per ruolo, che possono far crescere sia il livello dell’allenamento che delle prestazioni generali. Florenzi arrivava da un periodo in cui è stato fermo, ha avuto la febbre, non si è allenato con grande continuità e ha subito questo. Lui si mette sempre a disposizione in qualsiasi ruolo e per come si sta allenando sono convinto che tornerà a brillare. È un momento di difficoltà dove tutti quanti siamo in sofferenza, ma le partite, le prestazioni e i risultati riporteranno questi giocatori importanti ad un certo livello.
Dopo l’episodio di Termini Kolarov è stato beccato dal pubblico, De Rossi lo ha difeso sui social. C’era stato modo per lei di parlare di quell’episodio? Le era già capitato da giocatore?

Può accadere, siamo tutti quanti uomini, anche sbagliando. Si possono dire delle cose sbagliate o cose in più e magari farle diventare più grandi di quelle che sono. In questo momento le cose si enfatizzano. Lui è il primo dispiaciuto. Io non ero presente e ho saputo per sentito dire e le cose riportate a me non piacciono. Kolarov, che è difeso da De Rossi e dai compagni, ha sempre mostrato attaccamento al suo lavoro e a questa maglia. Ha giocato un mese e mezzo con un piede fratturato, usciva da qui con le ciabatte, non camminava dopo le partite, ha fatto più infiltrazioni per poter giocare, senza quasi mai allenarsi per mettersi a disposizione del mister, dei compagni, ma principalmente della Roma. Poi accadono delle cose su cui si può mettere una pietra sopra, si può anche chiedere scusa, spesso capita anche a me, che persone si rivolgano senza portare rispetto io faccio finta di non sentire e vado dall’altra parte. Ma bisogna mettersi nei panni degli altri e capire le reazioni. Lui è molto importante per la Roma, mi auguro che tutti quanti tornino a sostenerlo perché abbiamo bisogno di un giocatore come lui, ha sempre dato il massimo in tutto quello che ha fatto.
Come sta Mirante? Che tipo di giocatore è Fuzato?

Fuzato grazie al grande lavoro di Marco Savorani è cresciuto tantissimo, ha delle grandissime potenzialità, è giovane, ma gli manca un po’ di esperienza e la partita. Col Chievo giocherà Mirante, per esperienza, per abitudine e conoscenza. Si è allenato questa settimana con la squadra ed è venuto in panchina con il Milan. Ha superato questo problema al polpaccio. Vi assicuro che Fuzato è un portiere di ottima prospettiva, sta lavorando veramente bene, cresce ogni giorno.
Qual è il problema inerente a Pastore? Gli manca condizione o è una scarsa abitudine a giocare nei suoi schemi?
Non è una questione di scarsa abitudine a giocare nei miei schemi, perché quando metti una squadra con il 4-2-3-1 facilita il trequartista. Sono tante le componenti che in questo momento non lo fanno rendere al meglio. Gli manca la continuità, anche per colpa mia, non riesce a giocare con continuità e a trovare una condizione adeguata. Si allena sempre bene, ma la partita cambia rispetto all’allenamento, nel senso che il campo a volte si allarga, a volte diventa più grande, con tante altre situazioni che non lo avvantaggiano. Javier deve continuare ad allenarsi, facendo il suo meglio, sapendo che davanti c’è Zaniolo, che sta facendo benissimo però non può farle tutte alla grande. Mi auguro che duri alla lunga, ma in questo momento abbiamo bisogno di tutti in questo momento nella squadra, compreso Pastore e mi auguro che torni ad essere quel calciatore che conosciamo.
Termina la conferenza stampa.

Audio della Conferenza Stampa di Di Francesco

Redazione

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