Sul circuito di Silverstone crolla l’imbattibilità di Hamilton, autore di una grande rimonta, e Mercedes. Terza l’altra Ferrari di Raikkonen. Out Verstappen.
Il re d’Inghilterra abdica in casa. Dopo quattro gran premi di Silverstone consecuitivi, Lewis Hamilton deve cedere al leader del mondiale Sebastian Vettel.
Il pilota tedesco della Ferrari si rende protagonista di una delle gare più divertenti della stagione, trionfando in casa dell’avversario di sempre.
Al via, il campione del mondo in carica parte a rallentatore, lasciando strada a Vettel e al compagno di scuderia Valtteri Bottas.
Alla terza curva del GP arriva la prima sorpresa. Kimi Raikkonen, all’interno, colpisce, con la sua anteriore sinistra, la posteriore destra della Mercedes di Hamilton, che va in testa coda.
Nessun danno per entrambi, ma il pilota britannico si ritrova in ultima posizione, mentre quello finlandese si vede scavalcare dalle Red Bull di Daniel Ricciardo e Max Verstappen.
Qualche giro più tardi arriva la sentenza dell’investigazione sull’incidente: 10 secondi di penalità per il ferrarista da scontare o al pit stop, cosa che avverrà, o a fine gara, aggiungendoli al tempo totale della corsa.
Una sanzione più pesante di quella inflitta a Vettel in Francia, dopo il contatto con Bottas alla prima curva, per un incidente sostanzialmente simile. Probabilmente la discriminante sta nel fatto che Raikkonen è riuscito a non perdere tante posizioni, a differenza di quanto successo sul circuito transalpino, dove entrambe le vetture coinvolte avevano riportato danni. I più maliziosi hanno pensato, forse in maniera lecita, al fatto che ad essere rimasto coinvolto sia stato Hamilton sul circuito di casa.
La Rossa di Maranello vola via in prima posizione, con Bottas che sembra far fatica a reggere il ritmo imposto dal leader della gara.
Nelle retrovie, Hamilton inizia una rimonta tanto bella quanto rabbiosa, con tutte le monoposto sverniciate sui vari rettilinei. In soli 9 giri, la freccia d’argento numero 44 è già all’inseguimento della Red Bull di Ricciardo occupante la quinta posizione.
Dopo la girandola di pit stop e con tutti i piloti di testa passati da gomme soft a quelle di mescola media, la classifica vede Vettel al comando ma leggermente in crisi rispetto a Bottas, secondo, nella gestione degli pneumatici, con il distacco che pian piano si assottiglia.
In terza piazza un ottimo Max Verstappen, a sua volta costretto a gestire le gomme per le elevate temperature del circuito, con Ricciardo e Raikkonen, che nel frattempo ha scontato la penalità ai box, all’inseguimento dell’olandese.
Il più veloce di tutti è Hamilton, sesto e in rimonta sui cinque piloti davanti a lui.
Quando sembra che nessuno abbia necessità del secondo pit stop, a sorpresa rientra Ricciardo che monta pneumatici soft nuovi. Sia Red Bull che Ferrari, infatti, si sono tenute un set di gomme dalla banda gialla da parte per sicurezza, cosa non fatta da Mercedes nelle qualifiche di sabato.
Ma la svolta del Gran Premio si ha qualche tornata più tardi. Giro 31. Marcus Ericsson perde il controllo della sua Alfa Romeo Sauber in curva 1 a causa del DRS aperto. Il botto contro il muro è notevole ma senza conseguenze per il pilota. I direttori di gara optano per l’ingresso in pista della Safety Car.
Vettel, Raikkonen e Verstappen rientrano per montare gli pneumatici soft nuovi. Le Mercedes rimangono fuori. Bottas passa in testa alla gara mentre Hamilton si vede la Ferrari numero 5 rientrare davanti.
Alla ripartenza Raikkonen attacca Verstappen superandolo alla fine del primo rettilineo dopo il via, ma l’olandese compie una magia, rimettendo la propria monoposto davanti con un sorpasso all’esterno in curva sette. Bottas, intanto, allunga sulla compagnia, ma la fuga dura meno di un giro.
Siamo alla tornata numero 37 e in curva nove Carlos Sainz e Romain Grosjean si toccano finendo entrambi nella ghiaia.
Altro giro altra corsa per la Safety Car che ricompatta il gruppo. Alla nuova ripartenza le Ferrari sono molto più aggressive.
Raikkonen si libera di Verstappen senza dare modo al collega di rispondere. Anzi, l’olandese, da quel momento, avrà problemi di grip e terminerà la sua gara anzitempo nella via di fuga.
Davanti, Bottas resiste agli attacchi di Vettel per qualche giro, ma il tedesco mette sul piatto tutta la sua esperienza e, sfruttando DRS e scia della Mercedes, sorpassa il finlandese buttandosi all’interno al termine del rettilineo prima di curva sei. Manovra da applausi e che ricorda quella del GP d’Austria di settimana scorsa su Hamilton.
Proprio l’inglese sfrutta il momento di confusione del compagno di squadra per mettersi all’inseguimento, rivelatosi vano, del Cavallino Rampante e levarsi di torno la scomoda compagnia di Raikkonen alle sue spalle, che nel frattempo si è conquistato il podio scavalcando il connazionale.
Finisce in trionfo, dunque, per Ferrari e Vettel, che rafforzano i primati nelle rispettive classifiche mondiali.
Il pilota tedesco raggiunge Alain Prost come numero di vittorie in Formula 1: 51.
Sul podio, Hamilton lancia una frecciatina a Raikkonen e agli uomini in rosso, parlando di stratagemmi adottati dagli avversari in gara.
Il guanto di sfida è lanciato e fra quindici giorni la contesa vivrà un nuovo capitolo, ma questa volta a casa di Vettel.
Domenica 22 luglio si corre in Germania, sui 4,574 chilometri del circuito di Hockenheim, con lo spegnimento dei semafori previsto per le ore 15.10.
Ordine d'arrivo Gran Premio d'Austria:
Pos |
Pilota (Scuderia) |
Distacco |
Pti |
1 |
Vettel (Ferrari) |
1:27:29:784 |
25 |
2 |
Hamilton (Mercedes) |
+2:264 |
18 |
3 |
Raikkonen (Ferrari) |
+3:652 |
15 |
4 |
Bottas (Mercedes) |
+8:883 |
12 |
5 |
Ricciardo (Red Bull) |
+9:500 |
10 |
6 |
Hulkenberg (Renault) |
+28:220 |
8 |
7 |
Ocon (Force India) |
+29:930 |
6 |
8 |
Alonso (McLaren) |
+31:115 |
4 |
9 |
Magnussen (Haas) |
+33:188 |
2 |
10 |
Gasly (Toro Rosso) |
+34:129 |
1 |
11 |
Perez (Force India) |
+34:708 |
0 |
12 |
Vandoorne |
+35:774 |
0 |
13 |
Stroll (Williams) |
+38:106 |
0 |
14 |
Sirotkin (Williams) |
+48:113 |
0 |
15 |
Verstappen (Red Bull) |
Ritirato |
0 |
16 |
Grosjean (Haas) |
Ritirato |
0 |
17 |
Sainz (Renault) |
Ritirato |
0 |
18 |
Ericsson (Alfa Romeo Sauber) |
Ritirato |
0 |
19 |
Leclerc (Alfa Romeo Sauber) |
Ritirato |
0 |
20 |
Hartley (Toro Rosso) |
Ritirato |
0 |
Classifica Mondiale Piloti F1
Pos |
Pilota (Scuderia) |
Punti (Differenza) |
1 |
Vettel (Ferrari) |
171 (0) |
2 |
Hamilton (Mercedes) |
163(-8) |
3 |
Raikkonen (Ferrari) |
116 (-55) |
4 |
Ricciardo (Red Bull) |
106 (-65) |
5 |
Bottas (Mercedes) |
104 (-67) |
6 |
Verstappen (Red Bull) |
93 (-78) |
7 |
Hulkenberg (Renault) |
42 (-129) |
8 |
Alonso (McLaren) |
40 (-131) |
9 |
Magnussen (Haas) |
39 (-132) |
10 |
Sainz (Renault) |
28 (-143) |
11 |
Ocon (Force India) |
25 (-146) |
12 |
Perez (Force India) |
23 (-148) |
13 |
Gasly (Toro Rosso) |
19 (-152) |
14 |
Leclerc (Alfa Romeo Sauber) |
13 (-158) |
15 |
Grosjean (Haas) |
12 (-159) |
16 |
Vandoorne (McLaren) |
8 (-163) |
17 |
Stroll (Williams) |
4 (-167) |
18 |
Ericsson (Alfa Romeo Sauber) |
3 (-168) |
19 |
Hartley (Toro Rosso) |
1 (-170) |
20 |
Sirotkin (Williams) |
0 (-171) |
Classifica Mondiale Costruttori F1
Pos |
Scuderia |
Punti (Differenza) |
1 |
Ferrari |
287 (0) |
2 |
Mercedes |
267 (-20) |
3 |
Red Bull |
199 (-88) |
4 |
Renault |
70 (-217) |
5 |
Haas |
51 (-236) |
6 |
Force India |
48 (-239) |
7 |
McLaren |
48 (-239) |
8 |
Toro Rosso |
20 (-267) |
9 |
Alfa Romeo Sauber |
16 (-271) |
10 |
Williams |
4 (-283) |