Lutto in Formula 1, se n’è andato Niki Lauda

(Niki Lauda – Fonte Immagine: Automoto.it)

 Il tre volte campione del mondo, due volte con la Ferrari e una con la McLaren, e attualmente presidente esecutivo della scuderia Mercedes AMG F1, si è spento all’età di 70 anni. Otto mesi fa aveva subito un trapianto di polmone. Commozione e tristezza in tutto il mondo dei motori.
Un uomo che ha lasciato il segno e che di segni, nella vita, ne ha subiti.
Niki Lauda, leggenda della Formula 1, si è spento nella giornata di ieri in una clinica privata svizzera all’età di 70 anni, come annunciato dalla famiglia in un comunicato: “Con profonda tristezza annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con la sua famiglia accanto lunedì”. Il campione austriaco aveva anche subito un trapianto di polmone otto mesi fa e le sue condizioni sono peggiorate negli ultimi giorni, fino ad arrivare al triste epilogo di lunedì.

Lauda è ricordato da tutti per le sue imprese sportive al volante di Ferrari e McLaren, monoposto con le quali è riuscito a conquistare ben tre titoli iridati (1975, 1977 e 1984), due dei quali a bordo del Cavallino Rampante. Proprio la scuderia di Maranello ha espresso in un tweet ufficiale il cordoglio per la scomparsa del tre volte campione del mondo: “Oggi è un giorno triste per la F1. La grande famiglia della Ferrari apprende con profonda tristezza la notizia della morte dell’amico Niki Lauda, tre volte campione del mondo, due con la Scuderia (1975-1977). Resterai per sempre nei cuori nostri e in quelli dei tifosi. #CiaoNiki”.
Anche la McLaren ha voluto esprimere la tristezza per la perdita del suo ex pilota: “Tutti alla McLaren sono profondamente rattristati nell’apprendere che il nostro amico, collega e campione del mondo di Formula 1 nel 1984, Niki Lauda, è scomparso. Niki sarà per sempre nei nostri cuori e custodito nella nostra storia”.
Ma non sono solo le vittorie ad aver reso immortale Lauda nell’immaginario collettivo, bensì anche quell’incidente al Nurburgring dell’agosto del 1976. La sua monoposto, infatti, prese fuoco e le fiamme lo ustionarono gravemente, lasciando cicatrici indelebili sul suo volto.
In pista era anche noto come il “Computer” per il suo stile di guida unico, freddo, preciso e meravigliosamente meticoloso, capace di individuare e correggere i difetti della monoposto di cui era al volante.
Negli anni recenti, più precisamente dal 2012, Lauda è stato nominato presidente esecutivo del più grande rivale della Ferrari nell’era turbo ibrida, la scuderia Mercedes AMG F1. In sintonia con Toto Wolff, l’austriaco ha permesso al team teutonico di giungere al vertice delle classifiche in breve tempo, mettendo a disposizione tutte le proprie conoscenze e abilità maturate in 50 anni di carriera nel mondo automobilistico.
Infine, sono da ricordare i successi ottenuti al di fuori delle quattro ruote, nell’ambito imprenditoriale, nel quale Lauda ha investito molto una volta appeso il casco al chiodo. Sono sue, infatti, anche due compagnie aeree: la Lauda Air e la Niki.
Insomma, Lauda ha lasciato un segno indelebile nei nostri cuori, divenendo immortale per tutti gli appassionati di motori.
Buon viaggio Niki.

Redazione

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