Quartararo bis e tripletta Yamaha nella MotoGP – podio Italiano in Moto 2

Quartararo bis e tripletta Yamaha nella MotoGP – podio Italiano in Moto 2

A Jerez Quartararo bis e tripletta Yamaha più uno storico podio Italiano in Moto 2. Valentino Rossi ottiene le modifiche richieste alla sua M1 e torna sul podio per la 199 volta in carriera. Vinales ancora secondo. In Moto 3 bellissimo successo di Suzuki per la Sic58

Marquez non ce la fa

Nel week end tiene inevitabilmente banco il tentativo di recupero lampo di Marquez. Tra i dubbi sulla reale gravità dell’infortunio e le insinuazioni su motivazioni commerciali che potrebbero aver spinto lo spagnolo verso un recupero straordinariamente veloce. Prova Marquez, e vederlo soltanto guidare la sua Honda con ancora negli occhi le immagini di una settimana prima dà l’idea di qualcosa di straordinario.

Dopo un sabato mattina di speranza tra FP3 e FP4, nel pomeriggio nemmeno un giro di Q1 e Marc dimostra di essere umano: il braccio ferito si fa sentire e decide di rimandare tutto a Brno.

Quartararo bis e tripletta Yamaha

In pista il week end comincia con un lampo Yamaha e il venerdì si conclude con Viñales e Valentino Rossi davanti a tutti dopo FP1 e FP2. Le qualifiche del sabato rimescolano le gerarchie ma la casa di Iwata resta assoluta protagonista. Ancora una Pole per El Diablo Quartararo, con Viñales sempre lì a contendersela. Chiude la prima fila un sorprendente Pecco Bagnaia con la prima delle Ducati, quella del team Pramac. Finalmente  si rivede anche Valentino Rossi: il Dottore piazza un ottimo 4° tempo in griglia mantenendo tutto quanto di buono aveva già fatto vedere nelle prove libere. Il 6° posto di Morbidelli regala alla Yamaha una qualifica da incorniciare, con 4 moto nelle prime 2 file. Disperse le Ducati di Petrucci (11°) e soprattutto di Dovizioso (14°)

Si arriva alla gara. Pronti via, Quartararo fa capire subito che ha imparato a vincere e dopo aver resisto al tentativo di sorpasso di Vinales, prende il largo. Maverick invece va lungo proprio nel tentativo di passare al primo posto, e viene sfilato perdendo posizioni. Rossi ne approfitta per superare il compagno e sale al 2° posto. Mentre il francesino volante fa gara a sé, dietro succede di tutto tra sorpassi e ritiri clamorosi. Clamoroso il ritiro di Bagnaia tradito dalla Ducati dopo aver conquistato il 2° posto ai danni proprio del suo amico/maestro Rossi. Clamoroso il ritiro di Morbidelli quando si trova alle spalle di Rossi in lotta per la terza piazza. Morbido viene tradito dalla Yamaha esattamente allo stesso modo e nello stesso punto dove la settimana prima era capitato a Valentino.

Vinales ne approfitta e, come ormai suo solito, sale in cattedra nella seconda metà della gara fino a che, a 2 giri dalla fine, supera Rossi e si riprende il 2° posto. Sembra di rivedere un film già visto a Jerez la settimana precedente: 1° Quartararo seguito da Vinales e terzo un Italiano, questa volta Rossi, la volta precedente Dovizioso.

Jerez amara per la Ducati ma Dovizioso…

Dovizioso, nonostante le difficoltà, alla fine riesce ad ottenere un 6° posto di tutto rispetto. Vero che nei due GP di Jerez il Dovi non ha dato il meglio di sé, ma è vero anche che ne esce con un podio ed il terzo posto in classifica generale a soli 24 punti da Quartararo.

Nakagami regala alla Honda l’unica nota positiva del week end con un 4° posto che rappresenta il miglior risultato di sempre in MotoGP per il giapponese. Petrucci questa volta non ce la fa ad arrivare al traguardo, e la giornata nera per la casa di Borgo Paganigale è completata dall’abbandono anche di Miller sull’altra Pramac.

Valentino Rossi torna sul podio

Valentino rossi stacca profondo
Foto: Alessandro Merli

Torna sul podio Valentino Rossi e stabilisce un altro record. Con i suoi 41 anni passati è il pilota più “anziano” a conquistare un podio nell’era della MotoGP. Forse l’obiettivo del campione di Tavullia oggi non è più il decimo titolo, ma continuare a divertirsi e far divertire. In uno sport che probabilmente più di ogni altro ha contribuito a rendere popolare (e commerciale) nel mondo.

Il Dottore ha dimostrato ancora una volta di essere un campione intramontabile. Ci sono voluti circa 2 anni e l’avvicendamento del capotecnico, da Galbusera all’attuale Vitor Munoz, per convincere gli ingegneri giapponesi ad adottare il setting della M1 tanto agognato.

I risultati sono stati subito evidenti già a partire dalle libere del venerdì, passando per le staccate mozzafiato in gara, per arrivare allo straordinario podio che Vale (la maiuscola non è un errore) come una vittoria.

Podio tutto italiano in Moto 2

Soddisfazioni per gli appassionati italiani anche dalla Moto 2. Vince Enea Bastianini seguito da Luca Marini e Bezzecchi, per uno straordinario podio tutto italiano in una moto 2 sempre più avvincente. La giornata nera del leader mondiale Nagashima, permette proprio alla Bestia e a Luca di arrivare molto vicini alla vetta. Soddisfazione quindi anche per lo SKY Racing Team VR46 che piazza tutte e due le moto sul podio.

Divertente siparietto a fine gara, quando Marini e Bezzecchi, evidentemente ubriachi di gioia, cadono goffamente nel tentativo di complimentarsi a vicenda per il risultato ottenuto.

Sic58 vince in Moto 3

Moto 3 in azione
Foto: Alessandro Merli

A tenere alti i colori italiani anche in Moto 3 ci pensa la scuderia di Simoncelli Sic58, ma soprattutto la grande prestazione del “nippo/romagnolo” Tatsuki Suzuki. All’indiscutibile talento, il giapponesino domenica ha unito una determinazione da campione e sul traguardo l’ha spuntata nei confronti del diretto rivale McPhee. Ora Suzuki si trova secondo a soli -6 dalla vetta, scavalcando proprio il britannico e approfittando della caduta del leader Arenas.

Terzo posto per Celestino Vietti, con un siparietto finale tragicomico anche per lui: mette troppa foga nei festeggiamenti e rimedia punti ad una mano oltre a quelli della classifica mondiale, a causa del taglio procuratosi dai vetri rotti della bottiglia di Champagne.

Appuntamento a Brno

Prossima tappa in Repubblica Ceca il 9 Agosto per il Monster Energy Gran Prix di Brno.

Alessandro Merli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *