Asilo via Aquilanti, viaggio nel nido della discordia

 Roma Capitale Magazine si è recata presso la struttura al centro delle polemiche per una serie innumerevole di problematiche strutturali e organizzative. Non solo il caldo asfissiante, ma anche barriere architettoniche e dieta discutibile per i bimbi iscritti.
Le disgrazie non vengono mai da sole.

Ne è l’esempio lampante l’asilo nido ubicato in Via Francesco Aquilanti, nel quartiere Massimina a Roma. Una struttura nata con i migliori auspici ma già piena di problematiche di svariato genere. Da quelle strutturali a quelle organizzative, di cui ci siamo occupati in un articolo precedente.
Ci siamo recati qualche giorno fa presso l’istituto per comprendere con i nostri occhi le criticità in cui sono coinvolti decine di bambini e di famiglie.

A primo impatto risalta all’occhio che, nonostante il limite di velocità imposto a 30 chilometri orari, le macchine sfreccino in una via che non dovrebbe essere ad alto scorrimento. Per raggiungere il nido dal parcheggio di fronte è necessario attraversare la strada e non esistono strisce pedonali rialzate o dossi che permettano il passaggio di genitori e bambini in sicurezza.
Come se non bastasse, sul marciapiede non esiste una salita apposita per i passeggini e per le carrozzelle dei disabili, ma solo un alto gradino che di certo ostacola e rallenta l’ingresso alla struttura. La rampa è collocata nei pressi di un’altra entrata laterale, non visibile facilmente. Motivo? L’Atac ha problemi con i propri autobus e i rallentatori potrebbero acuirli ulteriormente.
Dall’esterno, a fronte di una costruzione moderna, si nota l’assenza di ombra nei cortili dove i bambini giocano la mattina, cosa che d’estate può avere delle ripercussioni non indifferenti sulla salute dei piccoli.
Nel giardino alla destra dell’ingresso, dedicato ad altre funzioni, la manutenzione è pessima, con l’erba alta e la possibile proliferazione di insetti.
Una volta dentro, siamo stati accompagnati dal personale, molto cordiale, per un tour degli ambienti interni.
Piccola premessa. Ci hanno chiesto di entrare a piedi nudi, per preservare la pulizia del pavimento. In effetti il livello di igiene è eccezionale, ma camminare scalzi ci ha permesso di capire quanto d’estate i bambini possano soffrire il caldo. La pavimentazione a tratti era davvero troppo calda. La temperatura nelle aule e nelle sale del sonno superava i 30 gradi centigradi, a fronte di un tasso di umidità superiore al 40%. Valori che metterebbero a rischio anche la salute di un essere umano adulto, come le insegnati costrette a lavorare in queste condizioni.


 
(Intervista al sig. Gabiele Lago, padre di due bambine iscritte al nido)

Per cercare di contrastare i raggi solari sono state installate delle vere e proprie tapparelle, che diminuiscono la luce nelle stanze, ma non favoriscono il passaggio e il ricambio dell’aria, causando un effetto serra importante. L’unico rimedio contro la calura estiva sono una serie di ventilatori un po’ sparsi, che hanno un’efficacia limitata e potenzialmente pericolosi qualora un bimbo dovesse avvicinarvisi.
Nella cucina la situazione è estrema, con le cuoche costrette a lavorare in condizioni complicate.
A proposito della cucina, poi, abbiamo notato un particolare assai grottesco, di cui non hanno nessuna colpa i dipendenti dell’asilo nido né della multiservizi. La responsabilità della dieta dei bambini, infatti, dipende da un dietista esterno della ASL. Volete sapere cosa è passato davanti ai nostri occhi pronto per essere servito come pranzo ai piccoli alunni? Pasta e fagioli, per altro fumante.
Per risolvere il problema del caldo, nella mattina si è svolta una commissione scuola straordinaria presso il Municipio XII, in cui si è deciso di attuare, come soluzione tampone, l’installazione di una serie di pinguini refrigeranti per abbassare la temperatura interna dell’istituto.
L’assessore alla scuola Fabiana Tomassi aveva fatto sapere ai genitori che: “A seguito dei sopralluoghi eseguiti, si procederà con l’acquisto di 6 unità mobili che erogano sia caldo, sia freddo, per consentire alle aree gioco, pasto e sonno dei piccoli utenti, un clima più confortevole per i periodi di caldo estremo e la loro posa in opera avverrà nella tarda mattinata di lunedì 8 luglio p.v.”, cosa che non è avvenuta, come appreso da alcuni genitori.
Noi continueremo a monitorare la situazione, sperando che criticità come queste non si abbiano più in tutte le strutture scolastiche della capitale e non solo.

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *