l’Italia contro UE per i voucher a seguito di voli cancellati

l’Italia contro UE per i voucher a seguito di voli cancellati

In data 2 luglio è scattata, a carico dell’Italia, la procedura di infrazione da parte della Commissione Europea di Bruxelles in merito alla gestione del nostro governo sul problema della  cancellazione dei voli dovuti all’emergenza sanitaria.

A seguito dell’inizio della pandemia  è stata adottata una Legge – il Decreto Cura Italia – che, a partire dal 13 marzo, consente alle compagnie aeree e di navigazione di offrire voucher come unica forma di rimborso.

I voucher sono utilizzabili dai clienti come un credito per acquistare biglietti futuri.

Tale provvedimento invece è in contrasto con il Regolamento comunitario n. 261 del 2004 il quale stabilisce che sono i passeggeri ad avere il diritto di scegliere tra il rimborso in denaro ed eventuali altre forme di rimborso, come i voucher.

Le Associazioni di consumatori e gli stessi consumatori spingono per l’applicazione della normativa europea ed hanno già iniziato azioni per il recupero dei soldi versati per l’acquisto dei biglietti.

Secondo tale Regolamento, il rimborso deve essere pagato entro 7 giorni dalla cancellazione del viaggio.

L’orientamento del governo italiano è di tenere confermato i provvedimenti adottati  con l’emissione di  voucher validi almeno 12 mesi.

Al momento è evidente la posizione del governo che non intende accogliere la richiesta di Bruxelles di rispettare il Regolamento Europeo che prevede ,come detto,  l’obbligo di rimborsare i biglietti entro 7 giorni dalla cancellazione.

Stefano Di Santo

Avvocato del Foro di Roma. Membro Commissione Diritto Bancario Ordine Avvocati Roma Collaboratore testata giornalistica Roma Capitale Magazine

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