Origini e regole della roulette europea: una guida per appassionati

Origini e regole della roulette europea: una guida per appassionati

La roulette è un gioco famosissimo che tutti quanti avranno provato almeno una volta nella vita. Per quanto semplice, però, anch’esso può consentire di applicare determinate strategie e si fonda concettualmente su una delle più antiche credenze del mondo: il potere del cerchio. Oggi si possono individuare diverse varianti di questo gioco, che si riassumono sostanzialmente nella roulette europea e in quella americana. Quest’ultima si distingue per la presenza del doppio 0, che riduce le possibilità di vincita per il giocatore. Anche se i casinò preferiscono ancora oggi offrire all’utenza la roulette americana, in passato ci fu comunque chi cercò di far cambiare registro: si trattava di Francois Blanc, l’inventore della roulette europea noto anche come “lo stregone di Homburg” e “il mago di Montecarlo”. Fu proprio lui a sdoganare la roulette così come conosciuta nel Vecchio Continente, ottenendo come risultato quello di aumentare esponenzialmente la clientela delle sale e favorire ancor più notevoli volumi di gioco.

L’interesse di Blanc verso il gioco d’azzardo si sviluppò insieme al fratello a Marsiglia: i due si spostarono poi a Parigi prima di arrivare ad Homburg, rendendolo il punto di riferimento europeo del gambling, tra sale da gioco, teatri, giardini e attrazioni culturali. Il governo di Francoforte, però, diede una stretta al gioco talmente pesante che Francois Blanc fu costretto a reinventarsi. Sapendo che il Principe di Monaco aveva appena legalizzato il gioco, spese tutto ciò che aveva per acquisire la compagnia SBM e migliorare le infrastrutture del Principato, per poi sdoganare anche lì la roulette europea. Il paradosso fu che molti dei giocatori che arrivarono a Monaco provenivano proprio da Homburg.

Una storia di fama e ricchezza derivanti da un gioco semplicissimo. Nella roulette, infatti, basta scegliere un numero o una combinazione, con i colori rosso e nero, puntare e attendere che la ruota smetta di girare per vedere su quale dei 37 numeri (compreso lo 0) si appoggerà la pallina. Esistono diversi tipi di puntata, che tengono anche conto dell’eventuale tanto vociferato vantaggio della casa. Chi non gioca d’intuito, però, può comunque cercare di entrare ancora di più nell’anima del gioco. Interessante, ad esempio, è la puntata Fibonacci, che consiste nell’indicare un numero che sia sempre la somma dei due sui quali si è puntato precedentemente.

Il tavolo della roulette americana è ancora oggi il preferito dalle case da gioco. Nella roulette europea, infatti, il vantaggio della casa o del banco diminuisce da 5,26% a 2,70& e i croupier posizionano la maggioranza delle fiches allungando i tempi di gioco. A prescindere dalla versione della roulette, però, ad andare per la maggiore tra i giocatori più esperti sono le strategie 1-18 e della Terza Dozzina, che insieme consentono di coprire una gran quantità di numeri in un giro. In particolare con la tecnica 1-18 si coprono con un gettone tutti i numeri da 1 a 18 e con la terza dozzina si coprono i numeri tra il 25 e il 36, escludendo solo 0, 00, 19, 20, 21, 22, 23 e 24. In questo modo si vincono 2 gettoni in caso di uscita di uno dei numeri. Il giocatore si ritrova quindi con 30 opportunità di vincere contro le 8 di perdere in ogni puntata.

Molto nota è anche la strategia delle colonne, per cui serve suddividere in 9 colonne i numeri da 1 a 36, così da coprire tutti i numeri ad eccezione dello 0. Quando usciranno 3 numeri di una colonna verticale si punterà 1 pezzo su ognuno dei 4 numeri della stessa colonna fino alla vincita, oppure per 9 colpi. In caso di vincita entro il 9° colpo si recupererebbero le perdite precedenti. In caso di più partite perse si può passare a puntare non oltre 2 pezzi per partita. Ancora oggi, comunque, le strategie di gioco alla roulette sono oggetto di studi scientifici e se si pensa che un certo Albert Einstein disse che l’unico modo per vincere era rubare i soldi mentre il croupier era distratto, evidentemente si continuerà a discuterne a lungo. Insomma, forse Francois Blanc non era propriamente uno stregone o un mago, ma per essere riuscito ad avere tanto successo con la roulette sarà stato probabilmente un genio della matematica.

Manuela Rella

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