Ascensori fuori uso in stazione: il caso di Parco Leonardo

Ascensori fuori uso in stazione: il caso di Parco Leonardo

Il Caso di Parco Leonardo, la fermata ferroviaria della linea Fiumicino-Roma, è emblematico di una situazione ormai insostenibile per la fruizione degli ascensori pubblici nella città di Roma e zone limitrofe.
Gli ascensori infatti sono fuori uso da tempo, arrecando gravi difficoltà ai passeggeri, soprattutto quelli con disabilità. Si moltiplicano le proteste e, nonostante le numerose sollecitazioni e addirittura una richiesta del sindaco al consorzio, nulla sembra muoversi. 


La manutenzione e soprattutto la riparazione degli ascensori dovrebbe essere gestita da professionisti, in grado di garantire un servizio efficiente che possa rendere fruibili servizi che per legge devono essere attivi, ma la capitale sembra carente da questo punto di vista.
Ricordiamo infatti che la normativa che disciplina l’abbattimento delle barriere architettoniche per i trasporti risale al 1978, con DPR 384 art.20. Dopo oltre 40 anni dall’entrata in vigore, ancora oggi sono diverse le stazioni in tutto il paese che ancora non si sono adeguate alla legge, ma il caso della capitale fa discutere perché è la città che dovrebbe dare l’esempio a tutta la nazione in quanto a funzionalità dei servizi, anche perché è frequentata da numeri elevatissimi di persone.
E invece gli episodi di rottura degli ascensori e di disservizi vari per la mobilità dei disabili si verificano quasi quotidianamente. Tra l’altro non mancano nella capitale realtà specializzate nel campo a cui ci si potrebbe affidare come per esempio Alfa Elevatori, una delle delle migliori ditte di ascensori a Roma e la lista è veramente lunga: le istituzioni hanno insomma ampia scelta.

La situazione a Roma
Alla situazione del Parco Leonardo, che si trascina da diversi mesi e che ormai si sta evolvendo verso un esposto formale per richiamare l’attenzione del consorzio, si aggiungono altre segnalazioni di persone ormai disperate che non riescono ad usufruire dei trasporti in piena libertà, andando a compromettere il lavoro e la vita personale. Nell’estate 2020 è salito agli onori delle cronache l’episodio di Luca, uno studente abruzzese in carrozzina, che più volte è rimasto bloccato alle fermate metro. A luglio, alla fermata Torre Angela, è riuscito a prendere la metropolitana solo grazie all’aiuto di alcuni passanti, che lo hanno sollevato e portato fino alla banchina. Il cittadino aveva anche allertato la Polizia ma non ha ricevuto alcun aiuto concreto.
Si stima che una stazione su 3 abbia problemi di funzionamento scale, ascensori e macchinari automatici per i biglietti. Un malfunzionamento che genera una serie di disagi sull’intera linea.
Con l’emergenza Covid inoltre è nato anche il problema della sanificazione e dell’accessibilità agli spazi, andando a rallentare ulteriormente il servizio e costringendo persone disabili o con ridotta mobilità a scegliere soluzioni alternative.

Come risolvere il problema
Per risolvere il problema o ridurlo ad episodi più sporadici si dovrebbe provvedere ad una riorganizzazione della gestione del servizio, che si preoccupi di stilare un calendario di manutenzioni ordinarie più fitto. In questo modo le stazioni saranno più controllate e quindi eventuali disservizi risolti in maniera più rapida. Oltre alle manutenzioni ordinarie, sarebbe fondamentale inserire anche un contratto specifico per le richieste più urgenti, adoperando magari una formula tutto incluso con aziende qualificate nella riparazione di ascensori che possano garantire il servizio in 24 ore. Il segreto dunque per risolvere il problema sta tutto nella corretta pianificazione degli interventi.

Manuela Rella

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