La Mediazione ai tempi del Coronavirus

La Mediazione ai tempi del Coronavirus

Anche la Giustizia, come emerge dalle ultime notizie su tutti i mass media, sta avendo notevoli difficoltà organizzative e logistiche per riattivarsi e garantire il regolare corso dei procedimenti incardinati e quelli da intraprendere.
In questi ultimi giorni l’Avvocatura di tutta Italia protesta contro lo “stop” della macchina Giustizia con la totalità degli Uffici giudiziari che hanno deciso di rinviare migliaia di procedimenti con udienze fissate anche ad oltre un anno.
Il Governo che, nella fase di prima emergenza ha provveduto a sospendere le attività, non sta dando le giuste risposte al Paese.
Durante questa fase di stallo è sempre più impellente, almeno in ambito civile, l’ utilizzo di strumenti alternativi ai giudizi per dirimere le crescenti controversie; quali la mediazione, arbitrato e la negoziazione assistita.


Abbiamo quindi intervistato l’Avv. Massimo Izzo Presidente dell’Organismo di mediazione Ius&Mind che su questo momento critico dichiara quanto segue.
“Ogni giorno ascolto le lamentele di Colleghi Avvocati che protestano sullo stato della Giustizia e della sua lentezza e sempre più sono convinto che l’Istituto della mediazione è il solo e possibile strumento per deflazionare un carico di lavoro per i Tribunali non più sostenibile. L’utilizzo di strumenti informatici come la videoconferenza e la firma digitale possono certamente contribuire ad aumentare lo sviluppo di questo procedimento che ha come obiettivo la risoluzione di eventuali conflittualità in modo pacifico e con tempi ridotti.
Al fine di agevolare le mediazioni in questo periodo di emergenza sanitaria, il Governo ha confermato la snellezza delle procedure in mediazione confermando la partecipazione delle parti agli incontri, con i propri legali, anche da remoto. Modalità che è stata sempre possibile effettuare in mediazione e che solo oggi assume maggior rilievo.
In questo periodo di chiusura delle attività lavorative vi è un aumento importante di procedimenti di natura contrattuale come ad esempio le locazioni sia abitative e sia commerciali visto che parecchie persone e aziende sono nell’impossibilità economica immediata di fronteggiare impegni economici decisi prima della emergenza.Ritengo opportuno in questo momento di incertezza promuovere ancora di più la cultura della mediazione non solo nei confronti dei Colleghi ma nei confronti della popolazione che davvero potrebbe veder soddisfatte le proprie questioni velocemente e con notevole risparmio economico; tutto ciò anche con “un titolo immediatamente esecutivo” quale il verbale di avvenuta conciliazione sottoscritto dalle parti.”

Stefano Di Santo

Avvocato del Foro di Roma. Membro Commissione Diritto Bancario Ordine Avvocati Roma Collaboratore testata giornalistica Roma Capitale Magazine

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