In vendita migliaia di alloggi da parte dell’Ater di Roma

In vendita migliaia di alloggi da parte dell’Ater di Roma

L’Ater di Roma ha deciso di intraprendere un piano di vendita di oltre settemila alloggi situati nelle zone periferiche della città. Gli immobili oggetto della vendita sono 7.428 per la precisione

Il via libera a questa procedura, che interessa molte famiglie, è stato firmato il 6 agosto 2020; detto piano è stato preventivamente approvato dagli Uffici del Dipartimento Infrastrutture e politiche abitative della Regione Lazio.

Il prezzo di vendita è stato calcolato sulla base della rendita catastale moltiplicata per cento. A questo valore viene applicata la riduzione dell’1 per cento per ogni anno di anzianità di costruzione dell’immobile fino a un limite massimo del 20 per cento. Il prezzo, quindi, varia a seconda della grandezza dell’appartamento, dell’anno di costruzione, dello stato di manutenzione e della zona in cui si trova.

In base alla zona degli immobili interessati da questa procedura di vendita esistono importi diversi da eventualmente sostenere.

I proventi della vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, da quello che è stato deciso verranno utilizzati per scopo ben precisi:

  • dare il via a un “adeguamento energetico e funzionale” delle abitazioni che resteranno di proprietà dell’Ater;
  • per eventuali nuove costruzioni;
  • acquistare gli alloggi invenduti”, per “acquisizioni per un programma di emergenza abitativa”. 

I criteri per le alienazioni sono stabiliti dalla delibera 410 del 2015, che ha recepito il Piano Casa dell’ex governo Renzi, in parte modificata con una recente delibera di giunta, approvata il 22 settembre 2020, che, tra le altre cose, introduce la possibilità di acquisto per parenti fino al terzo grado, la sospensione della vendita per famiglie in particolari situazioni di disagio e la possibilità di cedere solo la nuda proprietà per i nuclei ultra 70enni.

A finire nell’elenco degli immobili da vendere gli alloggi i cui oneri di manutenzione e ristrutturazione “sono dichiarati insostenibili” dall’Ater e quelli situati nei condomini misti, sia quelli nei quali la proprietà pubblica è inferiore al 50 per cento, sia quelli provenienti da piani di vendita approvati prima del 20 maggio 2015 e rimasti invenduti.

Agli inquilini in regola con il pagamento dei canoni verrà riconosciuto il diritto di prelazione.

 Oltre agli assegnatari e ai conviventi queste abitazioni potranno essere acquistate anche dai figli non conviventi, su richiesta dell’assegnatario e se in possesso dei requisiti per la permanenza in un alloggio di edilizia residenziale pubblica; da coloro che hanno avanzato richiesta di regolarizzazione con le procedure precedenti a quella del febbraio 2020; e infine, con l’obiettivo di “consentire l’ottimale conclusione del programma di alienazioni”, la vendita può essere estesa fino ai parenti di terzo grado, anche non conviventi, purché in possesso dei requisiti per la permanenza in una casa popolare e su richiesta dell’assegnatario. In questo caso l’inquilino e il coniuge mantengono il diritto all’abitazione “per tutta la durata della loro vita”.

Coloro che riceveranno la comunicazione avranno 60 giorni per poter esercitare il diritto di acquisto dell’immobile; l’acquirente potrà rivendere dopo cinque anni dalla registrazione del contratto.

Per chi non potrà comprare, invece, si legge che si attiverà la cosiddetta ‘procedura di mobilità’, un trasferimento in altre case dell’Ater situate all’interno del Comune di Roma.

L’alloggio rimasto invenduto verrà messo all’asta. La procedura di vendita verrà sospesa nel caso in cui nel nucleo familiare interessato “esistano situazioni di estremo disagio, determinate da gravi malattie, gravi disabilità o da malattie terminali”. Degli appartamenti abitati da ultra 70enni verrà messa in vendita la nuda proprietà garantendo all’assegnatario il diritto di abitazione.

In merito a questa possibilità che potranno avere le famiglie interessate ad esercitare il diritto di acquisto, il commento del responsabile Casa del Pd di Roma, Yuri Trombetti precisa che “…Si tratta di un piano importante perché, in base a un prezzo stabilito da una legge nazionale, dà la possibilità di acquistare il proprio appartamento a quanti vivono in condomini misti garantendo l’accesso a una casa a chi non può acquistare…”. 

(Articolo ripreso in parte dal sito www.romatoday.it)

Stefano Di Santo

Avvocato del Foro di Roma. Membro Commissione Diritto Bancario Ordine Avvocati Roma Collaboratore testata giornalistica Roma Capitale Magazine

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