Oggi al TAR la questione termovalorizzatore di Roma.

Oggi al TAR la questione termovalorizzatore di Roma.

Si è tenuto oggi dinanzi alla Quinta Sezione del TAR capitolino l’udienza di merito per la discussione dei vari ricorsi presentati da associazioni ambientaliste, comitati e semplici cittadini avverso gli atti ed i provvedimenti preordinati alla realizzazione del controverso termovalorizzatore di Roma ed a breve è attesa la sentenza.

Il giudizio è stato rapido e l’attenzione degli stessi giudici amministrativi rispetto alla delicatezza della questione è confermata dai tempi rapidi di trattazione dei giudizi che erano stati avviati lo scorso gennaio ed oggi sono stati già introitati in decisione dal Collegio.

All’udienza hanno presenziato, oltre a vari interessati ed alla stampa, anche la ex Sindaca Raggi da sempre critica rispetto alla realizzazione dell’impianto.

Nel corso della discussione l’Avv. Antonino Galletti, amministrativista romano e difensore nel primo dei ricorsi oggi trattati, ha evidenziato come le questioni sollevate dai ricorrenti siano esclusivamente giuridiche e volte ad evidenziare profili specifici di illegittimità dei provvedimenti impugnati e, dunque, come non si tratti di valutazioni ideologiche, politiche o di opportunità, bensì della segnalazione di profili di criticità volti a sollecitare una doverosa verifica da parte dei giudici amministrativi sulla legittimità di una scelta che in futuro inciderà grandemente sulla Città e, in particolare, sui territori e sui cittadini coinvolti.

Avv. Antonino Galletti del Foro di Roma

L’Avv. Galletti, in particolare, ha evidenziato come il piano rifiuti redatto con i poteri straordinari di cui all’art. 13 del c.d. decreto aiuti non sia per nulla funzionale al Giubileo del 2025 posto che il termovalorizzatore sarà realizzato nell’ottobre 2026 ovvero ben dopo il termine del periodo giubilare ed ha censurato il mancato rispetto della disciplina anche di rango eurounitario che impone agli Stati membri di rispettare una precisa gerarchia nel trattamento dei rifiuti, dove la prevenzione si colloca al primo gradino, il recupero come materia al secondo, il recupero come energia al terzo, essendosi optato direttamente per il termovalorizzatore, senza aver optato per le scelte di minore impatto e più rispettose dell’ambiente.

Stefano Di Santo

Avvocato del Foro di Roma. Membro Commissione Diritto Bancario Ordine Avvocati Roma Collaboratore testata giornalistica Roma Capitale Magazine

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