L’Acquedotto dei Quintili…una meraviglia romana

L’Acquedotto dei Quintili…una meraviglia romana
Vicino alla Via appia nuova in corrispondenza del Casale di Tor di Mezza Via si erge un maestoso acquedotto, costituito da 120 arcate,  un pò dimenticato ma, da qualche tempo, grazie alla Sovrintendenza Archeologica è stato possibile restaurarlo per poterlo ammirare più da vicino.

Esso si snoda per circa un chilometro raggiungendo la Torre Selce al VII miglio della Via Appia Antica, dove viene confluito in un apparato di distribuzione, denominato castellum aquae, poi attraverso un condotto sotterraneo raggiungeva la bellissima Villa dei Quintili situata alcuni chilometri prima.
Questo acquedotto è sicuramente una diramazione dell’Anio Novus, uno dei primi acquedotti che rifornivano la città, che già utilizzava le strutture del Claudio, ma, secondo gli studiosi poteva essere alimentato anche dalla piscina limaria situata lungo la Via Latina alla altezza dell’attuale Ippodromo delle Capannelle.
Questa imponente struttura, opera della ingegneria idraulica romana, è costituita da numerose arcate poste su piloni di forma quadrangolare con lato di 5 piedi romani, rivestiti in laterizio e la struttura generale è costituita da conglomerato cementizio oggi in parte crollata dalla incuria e dagli agenti atmosferici. Oggi lo vediamo diviso in tante parti distinte e la parte in alto detta “speco”, dove scorrevano metri cubi di acqua, è oggi scomparsa totalmente, e a testimonianza di ciò rimane in alcuni punti il rivestimento costituito in gran parte da “cocciopesto”.
Durante l’assedio di Roma nel 537 d.C ad opera del goto Vitige, questa struttura fu abbattuta in alcuni tratti,  e alcune arcate furono chiuse con murature in peperino e blocchetti di tufo, in modo da costituire un campo fortificato utilizzato dagli stessi Goti per farvi accampare settemila combattenti, con lo scopo di bloccare i rifornimenti che, dalla Via Latina, provenivano da sud.
In questi ultimi anni e più precisamente nel 2015 si è deciso di intervenire in maniera drastica al consolidamento della struttura che oggi può essere ammirata nella sua straordinaria bellezza.

Germano Di Felice

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