PORTA PINCIANA: UNA DELLE PORTE NELLE MURA AURELIANE

PORTA PINCIANA: UNA DELLE PORTE NELLE MURA AURELIANE
Forse qualcuno l’ha notata passeggiando vicino a Porta Pia, ma non è importante quanto quest’ultima, ma ha una storia molto interessante; parliamo in questo scritto della Porta Pinciana.

 
Il suo nome deriva da una famiglia romana molto in vista, la Gens Pincia ma gli furono attribsuiti diversi nomi; Prta Turata perchè fu chiusa, Porta Salaria Vetus, perchè da qui partiva l’antico tracciato della Via Salaria ma, nel Medioevo fu chiamata Porta Belisaria, perchè secondo una leggenda di quel periodo il Generale Belisario mendicava nei pressi della porta, in verità lo stesso generale, morto in abbienza, aveva stabilito il suo quartier generale proprio in questa zona.
 
Vediamo alcuni particolari relativi alla sua costruzione.
 
L’imperatore Onorio nel 403 d:C. operò una grande opera di restauro di tutta la cinta muraria che avvolgeva la capitale e, proprio in questo punto, da una posterula realizzò due torri semicircolari, provvedendo inoltre, per paura delle invasioni barbariche, a rialzare di almeno sei metri le mura fornendole di una merlatura e camminamenti di guardia. La porta ebbe, da passaggio di terz’ordine, ad una posizione di estrema importanza strategica perchè era posizionata in cima al colle, si noti che della porta originaria, quella prima del rifacimento di Onorio è rimasto l’arco interno di travertino e la parte esterna fu rafforzata e ampliata.
 
Nel 537 d.C. questa porta vide lo scontro tra il Belisario e il goto Vitige, che fu sconfitto mentre tentava di assaltare alla testa di 150000 uomini la città. Sicuramente, la croce greca incisa sul lato esterno della porta si riferisce a questo episodio bellico.
Durante il medioevo, alcune testimonianze , riportano che questa entrata fu murata; non si sa quando e perchè, ma sappiamo di certo che, nei primi anni dell’800 fino al 1887, la porta fu chiusa non in via definitiva, ma comunque aveva perso il suo valore militare e strategico, e anche quello relativo al traffico cittadino, che è stato assorbito dalla vicina Porta Pia.
 
Durante il Medioevo e fino a tutto il Rinascimento, le porte della cinta muraria venivano appaltate, o in alcuni casi, vendute a privati che richiedevano un congruo pedaggio a chi le attraversava. Nel 1474 la Porta Pinciana fu venduta al prezzo di 79 fiorini ad un conte romano, Stefano Maccaroni, che oltre alla Pinciana si aggiudicò anche la Salaria. Per l’epoca il prezzo era abbastanza alto, e alto doveva essere il traffico per poter assicurare al Maccaroni un lauto guadagno. Questo guadagno era regolato da tabelle che riguardavano le tariffe per le merci che transitavano.
 
Comunque, c’è da dire che la Porta non ha subito radicali restauri e le due fornici laterali sono stati realizzati in epoca moderna per snellire il traffico cittadino, ed è rimasta integra come la vediamo ai giorni nostri

Germano Di Felice

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