Quartararo fa la storia e Marquez non si arrende

Quartararo fa la storia e Marquez non si arrende

Si accendono i motori del Motomondiale forzatamente spenti a causa della pandemia da COVID-19 e subito i primi colpi di scena. Quartararo fa la storia con la sua prima vittoria in MotoGP e Marc Marquez non si arrende mai. La sua grandiosa rimonta si arresta con uno spaventoso high side che gli costa la frattura dell’omero del braccio destro.

Una stagione anomala

La stagione si presenta già anomala ai nastri di partenza, come tutto del resto in questo 2020. Senza Coronavirus, i Gran Premi sarebbero stati 20 – con l’esordito del KimyRing finlandese di Helsinki – ma le restrizioni colpiscono anche il Motomondiale.

Le gare saranno soltanto 13, compresse in 5 mesi e concentrate tutte in Europa. Ben 7 gran premi, oltre la metà del totale, si correranno in terra spagnola. I circuiti di Jerez, Spielberg, Misano, Aragon e Valencia – in rigoroso ordine di calendario – saranno costretti agli straordinari ospitando un doppio appuntamento ciascuno. Le altre tre gare si disputeranno a Brno, Le Mans e Barcellona. Tra i grandi assenti, il Mugello – dove però si correrà il Gran Premio della Toscana di Formula 1.

Nel Gran Premio di Spagna Quartararo fa la storia

Si riparte da quella che ormai è la porta d’ingresso del Motomondiale in Europa. Il meraviglioso circuito di Jerez de La Frontera, intitolato ad Angel Nieto nel Maggio 2018. Stagione anomala dicevamo, ma non per questo meno entusiasmante. Il numero ridotto di gare compresse in così poco tempo, sarebbe sufficiente ad ipotizzare possibili colpi di scena. Quest’anno più che mai ogni errore potrebbe costare caro.

foto by Alessandro Merli
Maggio 2018: Pablo e Gelete Nieto sotto la tribuna Dry Sack (oggi curva Pedrosa) nel giorno in cui il circuito di Jerez viene intitolato al padre Angel (foto by Alessandro Merli)

Subito il Motomondiale riparte col botto. Quartararo fa la storia con la sua prima vittoria in MotoGP e Marc Marquez come al solito non si arrende mai. Il campione spagnolo questa volta stupisce con una grandiosa rimonta dal sedicesimo al terzo posto, per recuperare ad un errore che lo aveva relegato in fondo al gruppo. Già al 5° giro aveva compiuto un mezzo miracolo tenendo in piedi la moto sulla ghiaia. La sua rincorsa però, si arresta con uno spaventoso high-side che gli costa la frattura dell’omero del braccio destro. Lo spettro di uno stop che potrebbe essere non troppo breve si materializza improvvisamente.

Questo episodio apre nuovi scenari e offre un’occasione in più ai diretti concorrenti. Già nella due giorni di prove libere e qualifiche, avevano dimostrato di saper dare del filo da torcere al favorito numero uno.

Le qualifiche avevano regalato una griglia di partenza che prometteva scintille. La Pole allo stesso Diablo seguito da un Maverick Vinales in gran forma e “soltanto” terzo Marquez. Sorprendente il quarto posto di Pecco Bagnaia che si metteva alle spalle l’outsider Jack Miller. Dovizioso, ancora convalescente, soltanto ottavo. Deludente undicesimo posto per la leggenda Valentino Rossi, ancora alle prese con i problemi alle gomme della sua M1.

Poi la gara. Parte male El Diablo che perde subito un paio di posizioni ma non il contatto con i primi. Prende la testa Vinales prima e soprattutto Marquez poi e i due cercano lo strappo dagli inseguitori. Al 5° giro l’episodio chiave: Marquez va lungo alla curva 4 e soltanto la sua abilità gli permette di non cadere e di volare sulla ghiaia. Rientra in pista al 16° posto e comincia una rimonta impressionante. In testa, Vinales va lungo e viene scavalcato da Quartararo e Miller. Intanto Marquez risale prepotentemente le posizioni fino a giungere clamorosamente in zona podio al 21° giro. Quartararo è lontano, ma nella testa del campione non esistono limiti e spinge al massimo con la convinzione di potercela fare. Al 22° giro il fattaccio e Marc viene portato via in barella.

Nel frattempo “El Diablo” vola verso la sua prima vittoria seguito da Vinales e da uno strepitoso Andrea Dovizioso che conquista un podio che per lui, qui a Jerez, vale come una vittoria. Quarto Miller. Per Morbidelli fantastico 5° posto. Splendido anche il 7° posto di Pecco Bagnaia e il 9° di uno stoico Petrucci. Delusione per Valentino Rossi costretto al ritiro da un problema tecnico della sua M1, con la quale non ha avuto feeling per tutto il week end.

Moto 2

Un’altra grande soddisfazione arriva dalla bellissima vittoria di Luca Marini nella Moto 2. Il “fratello d’arte” trionfa dopo aver condotto quasi tutta la gara, al termine di un week end molto positivo per lui. L’Italiano mette in fila sul podio Tetsuta Nagashima e Jorge Martin e si candida come pretendente alla vittoria del titolo. Proprio alle spalle del Giapponese nella classifica generale, insieme ad altri altri due Italiani Lorenzo Baldassarri ed Enea Bastianini, rispettivamente 8° e 9° a Jerez. Per quanto riguarda gli altri piloti nostrani, 11° posto per Manzi, 14° Bulega, 15° il rientrante Simone Corsi, 19° Dalla Porta. Peggio è andata a Di Giannantonio e Bezzecchi che non sono riusciti a concludere la gara.

Moto 3

Soddisfazioni tricolori anche in Moto 3, con tre Italiani nei primi 5 posti dopo la consueta emozionante bagarre che questa categoria riserva ad ogni gara. Podio per Tony Arbolino che ha lottato fino alla fine per la vittoria. Brivido finale quando è stato costretto a fare a spallate con McPhee che all’ultima curva tenta di infilare l’Italiano. Lo Sky Racing Team VR 46 piazza un ottimo risultato con Migno e Vietti rispettivamente 4° e 5°. Bene anche il team Sic58 con Suzuki 8° e Antonelli 9°. Gli altri Italiani: 12° Nepa, 13° Fenati, 23° Pizzoli, out Riccardo Rossi. Disperato il talentuoso pilota romano Denis Foggia, in lacrime per esser stato messo fuori gara subito dopo la partenza, tamponato dallo spagnolo Carlos Tatay.

Prossime gare

Ma non c’è troppo tempo per riflettere. Venerdì già tutti – o quasi – di nuovo in pista. Sempre ad Jerez de la Frontera si partirà con le prove del Gran Premio Red Bull de Andalusia

foto by Alessandro Merli

Alessandro Merli

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