Il web per i ragazzi: pericolo o risorsa?

Il web per i ragazzi: pericolo o risorsa?

a cura di Silvia Berni Naturopata ad indirizzo Psicosomatico – Riza

Volgendo lo sguardo indietro nel tempo, mi ricordo quando passavo il tempo libero a giocare nel cortile sotto casa a nascondino, con la palla, con le bambole o alle giostre all’aria aperta. Oggi, i bambini e gli adolescenti trascorrono molto del loro tempo a navigare su Internet, passando con disinvoltura dalle chat, ai social network (Facebook, Instagram, TikTok) e alle infinite App che si possono scaricare. L’interesse iniziale è collegato sicuramente al normale entusiasmo che bambini e adolescenti mostrano per le cose che li appassionano. È la loro modalità e la manifestano con benessere ed euforia. È giusto che sia così.

La diffusione di questi mezzi non è nata per creare dei danni alle persone, anzi. Essi sono ottimi strumenti di conoscenza, alleati per lo studio e mezzi per socializzare, sia per i bambini che per gli adulti. Permettono di scrivere, disegnare, preparare lezioni, offrono la possibilità di rilassarci, ascoltare musica, vedere film o giocare.

Internet diventa una porta sul mondo. Da un certo punto di vista, se ci pensi, i ragazzi oggi fanno le stesse cose di un tempo in modo virtuale e più “esteso”. Incontrare chiunque, vedere e parlare con chi sta dall’altra parte del mondo, visitare luoghi lontani, inviare e ricevere posta, giocare virtualmente con gli amici.

Questo sguardo molto più esteso può, però, creare un ampio ventaglio di scelte sbagliate.

I rischi sono quelli legati ad ogni situazione che consenta di soddisfare i bisogni più profondi e inconsapevoli. Si sperimentano parti di sé che potrebbero sfuggire al controllo. L’abuso di questo potente mezzo che è la rete, può creare, alla lunga, confusione nella distinzione tra reale e virtuale.

Il web, però, se usato nel modo corretto, non è una fonte di problemi ma di opportunità.

Forse è bene conoscere il mezzo per utilizzarlo al meglio.

Per i genitori che osservano i propri figli, il loro mondo virtuale appare a volte oscuro, a volte anche ostile e per molti di loro è un mondo sconosciuto che non permette di guidarli o aiutarli.

Attenzione, non si tratta di eliminare, ma di proteggere.

Lo smartphone ormai è diventato, come avrebbe detto Freud, un oggetto della quotidianità, parte del corredo di una famiglia e parte integrante del nostro essere.

Questo, però, non significa che vada bene lasciare i propri figli collegati per ore senza controllo.

Sicuramente responsabilità da parte dei social che devono iniziare ad agire con veri e propri controlli sulla veridicità dell’età al momento della registrazione e indubbiamente responsabilità da parte della famiglia e della scuola.

Ti lascio alcuni consigli:

  • Avvicinati a questo mondo e conoscilo di più. Informati sugli strumenti che usano i bambini e i ragazzi provandoli te stesso. In questo modo sei tu ad accompagnare tuo figlio in questa realtà.
  • Metti un limite di tempo. Tolto l’eventuale tempo in cui usano la rete per motivi di studio, sarebbe opportuno non concedere, soprattutto sotto i 15 anni, più di un’ora (se riesci anche meno) al giorno e mai la sera. Il sonno è fondamentale.
  • Se il tempo speso con il computer, cellulare, ipad è principalmente nella cameretta, sposta tutto in un’area comune, per esempio la sala.
  • Per impedire l’accesso a siti vietati o con contenuto non appropriato, usa i filtri “famiglia”, navigazione sicura dei bambini, speciali programmi antivirus dotati di filtri con funzioni di censura e controllo.

Un bambino non ha la capacità di proteggersi da solo, né di darsi regole o di rispettare degli orari. Eppure ne ha bisogno. Ne ha bisogno per crescere sano, per costruire buoni rapporti, per rispettare in primis se stesso e la propria libertà.

Importante è rinforzare i rapporti non virtuali, incentivare il dialogo e rendere bambini e adolescenti più curiosi della vita.

Usa la rete per apprendere, comunicare ed esplorare!

Redazione

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