Allarme pesticidi anche in Italia: questa verdura estiva è la più inquinata, la mangiamo tutti

Allarme pesticidi anche in Italia: questa verdura estiva è la più inquinata, la mangiamo tutti

D’estate la frutta e la verdura diventano uno dei cibi preferiti di tutti.

La loro freschezza, unitamente alle capacità nutritive e idratanti, le rendono perfette per pranzi e cene dal gusto leggero e saziante.

In gustose insalate o come bastoncini per uno sfizioso aperitivo in pinzimonio, la verdura e la frutta diventano le vere protagoniste della tavola.

Un recente studio, però, ha fatto emergere alcuni dettagli non piacevoli.

Riguarda la presenza di pesticidi nella frutta e nella verdura: i risultati sono letteralmente sconvolgenti.

Verdura con pesticidi: ecco la peggiore.

Dal 2011 al 2019, la contaminazione di frutta con pesticidi è aumentata in Europa del 53%.

Sfortunatamente, tra i paesi in cui queste sostanze pericolose sono più usate c’è anche l’Italia.

Il rapporto “Forbidden Fruit” di Pesticide Action Network ha studiato oltre 97mila campioni di frutta per riscontrare l’eventuale presenza di 55 agenti chimici, definite dall’UE come “altamente tossiche” per l’uomo.

Nei nove anni di ricerca è emerso che il 21% dei prodotti testati è contaminato da questi agenti chimici e l’Italia è al quarto posto, in questa classifica.

Il frutto più contaminato è quello delle more, dove la metà dei campioni presi in analisi è risultato positivo. Successivamente, anche le ciliegie e le albicocche hanno una buona percentuale.

Complessivamente, nel 2011 il 6,4% della frutta era contaminato da almeno due pesticidi; nel 2010 il numero è salito al 10.2%.

Per quanto riguarda la verdura, la contaminazione da pesticidi è inferiore poiché inferiore è la possibilità che sia soggetta a malattie e infezioni. In ogni caso, però, anche qui si son riscontrati casi di verdura contaminata. 

Il peggiore è il sedano, che vanta la metà dei campioni analizzati contaminata da pesticidi: in Italia, addirittura, risulta contaminato l’85% dei campioni.

Scendendo nella classifica si trova la rapa, con il 45% dei casi e poi il cavolo riccio.

Nella maggior parte dei casi, l’agente chimico riscontrato è il fludioxonil.

Questo viene usato per produrre pesticidi specifici che, ad oggi, non sono ancora vietati dalle autorità.

Nonostante gli scienziati più volte espongano i rischi che queste sostanze possono avere per il corpo, dal 2011 a oggi l’uso di pesticidi, invece che diminuire, è aumentato.

Ciò a cui si auspica, però, è una revisione della regolamentazione a riguardo e a una direttiva più stringente.

Emiliano Frattaroli

Giornalista, regista, sceneggiatore. Autore programmi Rai, documentarista. Ex sportivo professionista, subacqueo. Al momento direttore editoriale Roma Capitale Magazine e Direttore Responsabile Grazie per sempre rivista animalista. Conoscitore e scrittore di archeologia, storia e astrofisica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *