Metro Roma: un ascensore su tre è fuori uso

Metro Roma: un ascensore su tre è fuori uso

Nelle grandi città come Roma gestire tutti gli impianti di trasporto ed evitare il più possibile di creare disagi alle persone con disabilità è un impegno importante, ma, come testimoniano numerosi fatti di cronaca, comincia ad essere un problema perché la percentuale di ascensori fuori uso è molto alta e gli interventi non riescono a sopperire alle richieste.
Il problema potrebbe essere nell’organizzazione di un servizio di assistenza e manutenzione degli ascensori a Roma non proprio eccellente, che dovrebbe forse essere potenziato e affidato a più ditte. Risulta tuttavia emblematica la situazione perché parliamo della capitale del paese, che dovrebbe comunque rappresentare un riferimento positivo per altre realtà cittadine e che in questo momento ha un ascensore su tre fuori uso.
Facciamo il punto della situazione in questo articolo e vagliamo i disagi per gli utenti.


La situazione metro Roma
Guardando alla funzionalità delle linee della metro di Roma dal punto di vista dell’accessibilità, ci si trova di fronte a una situazione molto scoraggiante.
Ci sono degli impianti per il trasporto delle persone con disabilità o con difficoltà motoria che sono fuori uso da oltre 15 anni. Si parla ad esempio del capolinea sud di Subaugusta e Cinecittà, che risultano completamente fuori uso per l’utilizzo dell’ascensore.
Lo stesso discorso vale anche per il centro città, nelle stazioni di Furio Camillo, Ponte Lungo, Re di Roma e Manzoni.
La situazione più preoccupante è quella a Termini, scalo ferroviario principale, perché il non funzionamento degli ascensori crea numerosi problemi non solo ai cittadini ma anche a tanti turisti e lavoratori che raggiungono la stazione ogni giorno. A Termini c’è inoltre il principale scambio tra metro A e metro B e, con gli impianti di elevazione non utilizzabili, è impossibile per le persone che utilizzano la carrozzella raggiungere i binari.
Non va meglio verso Battistini, con gli impianti fermi di Cornelia e Baldo degli Ubaldi.
Sulla linea B-B1 sono invece fuori servizio gli ascensori di Conca d’Oro, Libia, Jonio a Annibaliano. La sostituzione degli impianti blocca infine la fermata Quintiliani e piazza Bologna.

Gli interventi
Il problema sugli interventi e sullo stato attuale delle cose sono minati da un rimpallo di responsabilità e da questioni burocratiche tra e varie aziende che gestiscono i servizi e le tipologie di guasto. Ci sono infatti degli impianti che hanno bisogno di interventi per infiltrazioni o per questioni che non sono direttamente connessi all’usabilità dell’ascensore.
Secondo i numeri sono 70 su 593 gli impianti fermi su tutta la linea per vari motivi: dal guasto, al collaudo o a problemi strutturali.

Ci sono però dei blocchi per vari passaggi amministrativi, che vanno dall’ok dell’agenzia per la sicurezza, l’Ansfisa, all’autorizzazione della regione. Atac sostiene comunque di aver ridotto i disagi del 50% rispetto all’anno precedente e attende i nullaosta per operazioni che non dipendono direttamente da loro. Dall’altro lato Ansfisa ha confermato che stanno vagliando in maniera più rapida tutte le richieste e sono poche quelle ancora da sistemare.
L’augurio è di poter affidare direttamente ad Atac alcuni passaggi per ridurre la catena di autorizzazioni che va ad intasare il sistema e a rendere la questione più problematica.
Come abbiamo visto, è una situazione ingarbugliata quella a Roma che ha però una sola brutta conseguenza: il disagio per le persone con disabilità che sono prigioniere dei luoghi pubblici. E ci si augura si possa risolvere presto per aumentare l’accessibilità e ridurre le barriere architettoniche.

Redazione

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