Ranieri: “Non dobbiamo avere rimpianti da queste tre partite. Florenzi? Un jolly”

 Il tecnico della Roma ha incontrato i giornalisti in sala stampa a Trigoria in vista del match di campionato contro la Juventus di domenica alle 20:30 allo Stadio Olimpico.
Queste le sue parole:
I bianconeri hanno perso solo due volte in questo campionato. Come si batte la Juventus?
È un bel quesito. Innanzitutto bisogna essere determinati e concentrati, sappiamo benissimo che abbiamo perso una buona chance a Genova. È importante far vedere ai nostri tifosi la reazione di orgoglio che dobbiamo avere in questi momenti. Sono arrivato che era difficile entrare in Champions League, però siamo lì e non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Ci sono tre partite a disposizione, la cosa più importante è non avere il rammarico di queste ultime tre partite. Diamo il massimo e poi tiriamo le somme.

La Juventus è campione d’Italia ma i tifosi sono scontenti, così come quelli di Napoli, Milan, Inter, Roma…Come mai tutti i tifosi italiani sembrano scontenti? 
Non lo so, forse perché le aspettative erano diverse. A un certo punto si vuole vincere tutti quanti ma alla fine vince soltanto uno, e complimenti alla Juventus.
Un suo giudizio su Dzeko? Lei lo conosceva e adesso lo allena. Lo vede in flessione o nel pieno della carriera?

Lo vedo come giocatore forte e molto determinato, si allena sempre bene. Ci sta, l’ho detto all’inizio, un anno dove non riesce magari a far gol che in altre annate faceva. La sua voglia e la sua determinazione mi hanno sempre fatto scegliere lui perché è un giocatore importante per la Roma, e anche se non sta facendo i gol che tutti quanti si aspettavano da lui, sta facendo un gioco importante per i suoi compagni.
Quale pensiero ha avuto a caldo sulle quattro squadre inglesi nelle finali tra Champions ed Europa League? 

Un pochino mi ha sorpreso, anni fa feci proprio questo discorso, il fatto che loro non hanno mai un break invernale. Facevo notare che non si arriva in fondo al campionato con tutte le energie proprio perché in Inghilterra non c’è un break invernale per far recuperare i giocatori, e questo va a discapito della fase finale delle coppe e anche della nazionale. Evidentemente gli allenatori hanno cambiato qualcosa e c’è stato quel quid bellissimo che è il calcio e che ha fatto sì che le quattro finaliste delle due coppe più importanti siano inglesi.
Il momento di Zaniolo è legato al fisico o alla posizione? Con la Juve può essere importante Kluivert a destra? 

Di Zaniolo l’abbiamo detto più volte, lui è una mezzala a tutto campo. In questo momento per me è stato importante sia come trequartista, che non è il suo ruolo, che come esterno di destra, che non è il suo ruolo. Ma ha una prestanza fisica così alta e grandi strappi nel suo gioco che può ricoprire all’occorrenza anche questi ruoli. È logico che non possa essere un ragazzo che debutta al primo anno di Serie A, ed è al centro dell’attenzione, e non possa stare tutte le partite al 100 percento. Negli ultimi allenamenti lo sto vedendo molto più rinfrancato, determinato e voglioso e questo per me è importante.
Lei aveva detto che se Conte fosse arrivato, sarebbe andato a prenderlo a Fiumicino…
Ora dovrò andare a prendere qualcun altro (ride, ndr).

C’è possibilità che lei resti?
Sono venuto qui a Roma perché Roma mi ha chiamato, ed essendo tifoso della Roma sono venuto con tutto l’entusiasmo e la buona volontà. Finito questo, finisce il mio lavoro.
Prima ha ribadito che il ruolo di Zaniolo è la mezzala. Il rientro di De Rossi può favorire un cambio di modulo? 

Potrebbe, ho ancora questi due giorni per decidere la formazione da opporre alla Juventus, e vedremo. Deciderò per il meglio della squadra, per quello che mi può dare nei 90 minuti tutta la rosa che ho a disposizione.
Cosa le piace di Under e dove deve migliorare? 

Questo ragazzo vede la porta come pochi, ha un gran tiro. L’infortunio gli ha fatto perdere determinate qualità e caratteristiche che non sono espresse al massimo. Durante gli allenamenti vedo che tirando in porta si avvicina sempre di più a centrare la porta, quello che deve migliorare per me è, quando giochiamo soprattutto con un 4-2-3-1, che gli esterni devono rientrare. Non può restare lì davanti ma deve chiudere la squadra. So che non è un recuperatore di palloni, ma un finalizzatore, però se non rientra e non copre quella zona il terzino dietro è sempre preso in un due contro uno. Deve migliorare l’aspetto di perdita di palla, su quello che deve fare.
In queste settimane si è parlato di allenatore futuro, dell’appello di Pallotta ai tifosi per lo stadio. Ha la sensazione che si è perso di vista il campionato, visto da fuori? La partita di Genova si può spiegare così?

Nono, anche visto da dentro. È difficile dire se anche la partita di Genova si possa spiegare con tutto il bailamme che c’è. Il bailamme c’è in ogni squadra, fa parte del calcio mondiale. È uno sport molto seguito proprio per quanto se ne parla. Io dico che dovevamo essere più pratici e concentrati e non permettere di subire quel gol su calcio piazzato. Le chiacchiere sono chiacchiere, ma quando si va in campo dobbiamo essere concentrati e determinati. Ho detto anche, finita la partita e Mirante ha parato il rigore, che spero che questo punto che alla fine abbiamo guadagnato, invece di averne persi due, ci possa essere utile. Credo che questa sia la cosa più importante: restare concentrati nel nostro. È giusto parlare di tutto, dall’allenatore al campo, ma noi addetti ai lavori dobbiamo essere concentrati sul nostro lavoro, il nostro deve essere la partita che andiamo a giocare.
Lei esclude di poter rimanere alla Roma tra tre settimane? Si sente di promuovere la Roma? Ci sono le condizioni per un progetto vincente? 

Una volta firmato avevo già deciso, sapevo che ero venuto qui in un momento di bisogno della mia squadra del cuore. Finisce il campionato e finisce il mio lavoro. Mi sento di promuovere la Roma? La Roma è un bene inestimabile ed è logico che mi sento di promuovere la mia squadra del cuore.
Manca molto alla Roma per arrivare al modello Juve dal punto di vista societario? 

Nelle top squadre la Juventus è un grossissimo punto di riferimento. Essendo un grossissimo punto di riferimento, io credo che per la Roma sia vitale avere lo stadio di proprietà. Dopo di che potrà cominciare la rincorsa alla Juventus, senza lo stadio avrà grosse difficoltà.
Quest’anno alla squadra è mancata un po’ di cattiveria. Questo dipende dall’allenatore, dai giocatori o dai dirigenti? Quando lei sfiorò lo scudetto alla Roma c’era Montali che diede il suo contributo…

La determinazione e le caratteristiche di una squadra vengono marcate dal carattere e dalla qualità dei giocatori. Ci può essere un allenatore che non dia grosso carattere alla propria squadra ma abbia giocatori con grosso carattere. Ecco che allora all’allenatore basta dire due parole, ma ha una squadra di grande carattere e grande personalità ed ecco che tira fuori il meglio. Il bello è quando si riesce a costruire una squadra a somiglianza dell’allenatore. Questa è la cosa più importante. Klopp sta facendo un lavoro stupendo perché è riuscito a prendere giocatori che sposano al cento per cento la sua filosofia. Ecco che si vede un Liverpool spumeggiante, dare tutto, sono contento che sia riuscito, nel finale di campionato, a far vedere quello che c’era all’Inizio. Fino adesso la lacuna che riscontravo a Liverpool erano questi alti e bassi, non riuscire a tenere quell’intensità di gioco e pressione per tutta la partita e per tutto il campionato, riusciva a farlo in casa ma non fuori casa. Ora ci riesce a farlo in casa e fuori casa. Questo è segno che c’è una grossa unione tra società, allenatore, giocatori e l’allenatore è riuscito ancora di più a capire tutto il campionato.
Come ha visto Javier Pastore in settimana nonostante l’esclusione a Genova? È possibile vederlo sulla trequarti, magari con Pellegrini spostato in mediana?

L’ho visto bene, non ha accusato il colpo dell’esclusione e questo è importante. Ci sono giocatori sensibili e pensano che l’allenatore non abbia fiducia in loro. Ha capito l’allenatore, si è allenato bene ed ha la possibilità di essere scelto.
Come stanno Santon e Karsdorp? È possibile vedere Florenzi giocare più alto contro la Juventus? 

Karsdorp e Santon sono allenati tutta la settimana, stanno bene, ma non hanno i 90 minuti. Florenzi è un jolly che può giocare alto o basso, per cui abbiamo sempre la possibilità di poterlo utilizzare nei due ruoli.
Termina la conferenza stampa.

Audio della Conferenza Stampa di Ranieri

Alessandro Frattaroli

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